ALCHIMIA DEL CONFLITTO
Usare conflitto e diversità per la trasformazione dei gruppi
CONTENUTI DEL CORSO
I temi includono:
- Cosa ci conduce nel qui ed ora: il campo, l’intera “zuppa”
- L’alchimia del conflitto: pressione evolutiva (fisica e matematica). Come riconosco di essere nel mezzo di un conflitto?
- Capacità e meta-capacità della leadership evolutiva: dalla leadership alla saggezza.
- Livelli di percezione e livelli di interazione.
- Dinamiche di potere, rango e privilegi in gioco: come usare il Rango a beneficio del Tutto?
- Disturbi di sistema come risorse per il cambiamento.
- Diversità culturali come una possibilità – età, genere, etnia, ceto, etc.
- Risoluzione del conflitto oltre il “politicamente corretto”: competizione, gelosia, amore e antipatia, etc.
- Cultura del conflitto nelle organizzazioni – risoluzione del conflitto per organizzazioni in processo di cambiamento: Metodo dei Vettori come la somma di tutte le parti (la grande “U” di un gruppo).
- Studio di casi: conflitti multipli nei gruppi di lavoro (Team) – risoluzione del conflitto, gestione del conflitto, controllo del conflitto.
APPRENDIMENTO DEI PARTECIPANTI
Durante questo seminario esperienziale impareremo una tecnica per la risoluzione del conflitto. Impareremo a valorizzare il conflitto come espressione di principio auto-organizzativo in vista di una maggiore comprensione delle dinamiche di relazione e di team e come potenziale per creare comunità.
A CHI È INDIRIZZATO?
Alle persone interessate a migliorare la propria capacità di agevolare le conflittualità create dalla diversità, le tensioni all’interno e tra gruppi. Alle persone in ruolo di leadership, e/o interessate a facilitare processi di cambiamento sociale: consulenti ed esperti di organizzazioni, nonché studenti di ProcessWork, terapeuti e allenatori, counsellor, e tutti coloro che sono interessati alla costruzione della pace e alla ricostruzione della comunità.
INTRODUZIONE
La capacità di abbracciare la diversità e facilitare il conflitto al fine di costruire relazioni sostenibili è al centro di sistemi,
team, gruppi e comunità resilienti (in tutti i settori). Nel mezzo dell’incertezza e del flusso, molti di noi sono come trasportati e viene loro richiesto di facilitare processi di cambiamen to sociale, politico, organizzativo e ambientale. Tuttavia tendiamo comunque a:
- marginalizzare le persone che amiamo
- avere difficoltà a creare una cultura del rispetto in ambito lavorativo
- abusare della natura, del contesto attorno a noi e persino di aspetti di noi stessi
Le dinamiche inconsce di rango e potere minano il rapporto sinergico e le interconnessioni di gruppo che desideriamo. Impareremo a comprendere ed essere facilitatori partecipanti di queste dinamiche, utilizzando il Worldwork, una pratica basata sulla consapevolezza.
PERCHÈ IL LAVORO SUL CONFLITTO?
Evitare il conflitto sembra essere la principale procedura di conflitto nel mondo. Molti di noi sono, bene o male, “in conflitto con il conflitto”. Il conflitto trascurato entra nel sottosuolo, si accumula e pregiudica la collaborazione fluida e l’efficacia del team. Studi recenti dimostrano che due terzi di tutti i problemi di prestazione derivano da tensioni nei rapporti, non da una mancanza di formazione o di motivazione. Le dichiarazioni generali su un’organizzazione (ad esempio “la nostra organizzazione non valorizza abbastanza gli individui”) spesso indicano una crisi dei rapporti tra singoli dipendenti e/o supervisori.
COSA È IL WORLDWORK?
Worldwork, come sviluppato dal fisico e psicologo Arnold Mindell (e colleghi), è una metodologia di facilitazione del conflitto per lavorare con gruppi grandi e piccoli, che realizza intuizioni tratte dalla fisica moderna, dalla teoria dei sistemi, dalla psicologia e dalla sociologia. Uno dei concetti fondamentali del Worldwork è la democrazia profonda, principio che valorizza tutte le esperienze e tutte le voci, incluse quelle che ci disturbano. Il Worldwork non insegna comportamenti portatori di pace, ma invece dice “sì” al conflitto come processo iniziale di differenziazione, che inizia incontrando i partecipanti laddove essi sono. La metodologia aiuta a portare avanti il significato nascosto dei conflitti e crea organicamente soluzioni nuove e sorprendenti.
ANA RHODES
Ana è consulente organizzativa, trainer, consulente transpersonale ed executive coach. Ha lavorato negli ultimi 13 anni come trainer e facilitatrice sia con singole persone che con gruppi in ambientazioni disperate che vanno dall’ecovillaggio di Findhorn in Scozia, ecovillagi in USA, UK, Italia e Spagna, fino all’università in Sud America, dove è stata docente di facilitazione del conflitto.